Francia – Inghilterra 1 -0

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Il pubblico sugli spalti al Moncton Stadium il 9 giugno…

A Moncton le nuvole arrivano velocemente a oscurare il cielo aiutate da un vento tagliente e obliquo. Non è proprio il tempo con cui hai voglia di uscire, al contrario, fosse di domenica divano e tè caldo non te lo toglie nessuno.
Chissà se una delle ragazze francesi ha avuto un momento durante il riscaldamento che ha osservato il cielo grigio pensando che almeno non avesse piovuto, sarebbe stato meglio. Magari Eloide Thomis che, dietro quella scorza da dura, forse ha una sua sensibilità, o Laure Boulleau, anche se a Clermont – Ferrand dov’è nata il tempo spesso si presenta così. Ma si stanno giovando un Mondiale e non c’è proprio interesse nel pensare al tempo. Alle inglesi sicuramente non è passato nemmeno nell’anticamera del cervello un pensiero simile, abituate come sono al grigiore unico e piovoso della loro isola. Ma probabilmente no, nessuna delle giocatrici si è lasciata deconcentrare da pensieri filosofici e scaramantici. In fondo, il tempo non era bello nemmeno all’esordio contro il Portogallo, partita vinta anch’essa per 1 – 0 e sempre con una rete di Eugenie La Sommer. Ma almeno non pioveva. Continue reading

USA – Australia 3 – 1

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Il calcio è un gioco scaramantico.
Solo chi non ha mai vissuto il pre partita in uno spogliatoio qualsiasi – che fosse quello a Viserba di Rimini vicino alla fonte dell’acqua potabile a quello del campo sulla statale verso Riccione delle docce dalle porte assenti a quello di uno stadio vero come il Winnipeg -, non può sapere che quando varchi quella soglia illuminata da neon freddi e vai verso la tua maglia appesa – la mia era sempre piegata nella borsa e, disfatta, la appoggiavo dove trovavo spazio sulla panca – ognuno ha il suo scaramantico modo di vestirsi. Continue reading

Germania – Costa d’Avorio 10 – 0

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Quando faccio una pausa e scendo dall’ufficio di Sant’Arcangelo di Romagna per fumare una sigaretta, un signore che calza le Birkenstock Boston fuma su un gradino e spippola con il cellulare.
Io mi accendo la mia Chiaravalle verde e un bambino, sbucato da chissà dove, indossa i pantaloncini dell’Italia che trovavi l’anno scorso al Lidl, ciabatta con delle infradito dal colore indefinibile più piccole del numero che gli servirebbe e ha una maglietta senza maniche che lo proiettano nel truzzo che sarà in un futuro non molto lontano, accompagnato dalla gomma da masticare che mastica a bocca aperta e i capelli rasati di lato. Continue reading

Canada – Cina 1 – 0

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È sabato 6 giugno e c’è un sole leonino sui quasi 60.000 spettatori sugli spalti del Commonwealth Stadium di Edmonton.
Non è un sabato qualunque nella seconda più grande provincia dell’Alberta, regione confinante con gli Stati Uniti e nel mezzo preciso delle campagne canadesi. Edmonton si veste a festa e raggruppa i canadesi che, a conoscerli lungo il Cammino di Santiago, sono persone strane. Continue reading