tre libri (+ uno) ambientati in puglia

La prima volta che sentii amici parlare di trascorrere le vacanze in Puglia fu a metà degli anni 2000.
Eravamo al mare, al mitico bagno Oasi 15 e al nostro indimenticabile ombrellone 105, vicino alla passerella e l’angolo giochi per i bimbi di fronte.
La sabbia fine, il mare piatto, la luce che filtra dal tessuto diradato del 105, le sigarette fumate e spente – schiacciate nelle confezioni dei gelati e nei bicchierini di plastica del caffè -, Internazionale e l’oroscopo di Brezsny della Linda, i libroni rosa da spiaggia dell’Eli la cui copertina bagnata si arrotolava al sole, le riviste di moda della Glauchi e di mia sorella.
A raccontarla così sembra vacanza, di quelle che si aspettano mesi, risparmiando soldini preziosi per concedersi qualche lusso in più. E invece, per me riminese, era un giorno della settimana qualunque. Era il quotidiano, ce lo potevamo permettere, da giovani. Continue reading

cinque libri (più uno) che si finge di avere letto e di cui non c’è traccia nella propria libreria, qualora ce ne fosse una in casa

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Tempo fa, annoiandomi sui social, scorrevo gli account seguiti: molti di questi sono blog o siti che trattano di narrativa e fumetto.
Simpatici o che se la tirano troppo, tanti di questi avevano condiviso la classifica dei venti e dieci (per renderla più breve) libri che tutti fingono di avere letto e che non lo hanno mai fatto. La classifica è stata stilata dal Telegraph, storico giornale britannico, per cui i titoli sono ovviamente colonne e classici della letteratura di lingua inglese.
E se questo link è stato condiviso così tante volte, qualche aspetto su cui argomentare ce l’ha. Continue reading

Tre libri che chiederei in regalo ai miei genitori se avessi oggi sedici anni (ma che naturalmente avrei scoperto tardi e che comunque non avrei letto a quell’età)

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Ho avuto sedici anni nel 1991. In quell’anno iniziava la Guerra del Golfo, c’era l’ultimo congresso del PCI a Rimini, Riccardo Cocciante vinceva Sanremo con “Se stiamo insieme” (ci sarà un perché, ancora oggi tormentone) e Sabrina Salerno e Jo Squillo risvegliavano l’imbolsito pubblico dell’Ariston con “Siamo donne”, moriva Freddy Mercury. E i libri? Si andava di classici, perché la narrativa per ragazzi erano ancora i romanzi di Jack London e Mark Twain. E se avessi oggi, nel 2015, sedici anni?

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il malumore che ti lascia la lettura di un libro brutto che se poi ci dormi sopra ti fa svegliare pure incazzato

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Che poi è esattamente quello che è successo a me.
Vivo ancora nell’idea romantica di un mondo nel quale i libri quando vengono dati alla luce della stampa (e soprattutto da una distribuzione degna di questo nome), hanno il dovere morale ed economico di essere belli. Belli in quel modo che ti rapiscono, che ti fanno vivere un bel viaggio, che ti metti a letto la sera con una voglia della madonna di tuffartici dentro e stare con loro il più possibile. E siccome è, appunto, il mio mondo è un mondo che esiste solo nella mia testa e Dio solo sa i miliardi di cose che vedo passare, attraversare, mantenere, conservare lì dentro, tra progetti, sogni, calcio, cosechevorreifaremachedevoprendereattodelmioesserecazzonaenonfaròmai. Continue reading

tipo recensione de “L’opera struggente di un formidabile genio” di Dave Eggers come potrebbe scriverla lui

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LO VEDETE? LO VEDETE QUEL QUADRATINO LASSU’ CHE SPUNTA SOPRA LA MIA SPALLA DESTRA? spunta così, in una prospettiva che non avrei mai pensato riuscisse, un po’ perché non sapevo affatto che ci stavano immortalando, un po’ perché non pensavo che si vedesse che stavo leggendo un libro su un materassino a mollo fino alla pancia nell’acqua trasparente dell’insenatura di Portic, una spiaggia del parco naturale di Kamenjak in Istria. Kamenjak è praticamente la punta dell’Istria, disabitata, e l’ultimo paese è Prematura per cui molti confondono quel triangolo bucolico con lo stesso nome. Io sono quella seduta e più o meno galleggiante sul materassino azzurro, con indosso il mio costume rosso che ovviamente non è di quelli che compri abbinati. Credo di essere una campionessa nello sport del dividere costumi abbinati. Li spezzo sempre, e probabilmente l’ultima volta che ne ho portato uno così come la casa madre lo aveva cucito, è stato quando ancora mia mamma mi guardava a vista in spiaggia a Rimini. Poi, con la consapevolezza e il crescere è stato l’oblio. Il decidere e la libertà di potersi vestire da sola mi hanno portato a indossare ancora oggi, all’alba dei quaranta, la salopette e le espadrillas, chiaramente per immensa gioia della mamma. Continue reading

jeffrey, zadie, marc e gli altri

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c’è una luce rosa nel cielo del tramonto che sta regalando la natura in questo momento. il sole continua il suo giro e, sebbene il verbo spegnersi sia ingrato, rende però la poesia di questo attimo dalle ombre inesistenti e dai colori spenti. la notte arriverà prima che possa accorgermi che, mentre scrivo queste righe e ho la mente occupata sui tasti del mac, è già in atto; alzerò gli occhi dallo schermo e quel cielo che ho provato a colorare in un “mabino&ilino” (risultato passabile a parte la carta non proprio adatta all’acquerello) sarà definitivamente scomparso e rimarrà solo nei miei ricordi e nell’inizio di questo articolo, nell’ennesima notte che sancisce la resa della quotidianità.
se c’è una cosa che hanno in comune Zadie Smith, Jeffrey Eugenides e Marc Levy è di aver fatto il botto con il loro primo romanzo. Continue reading

i fumetti che se li regali per natale fai un figurone

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citare i miei sarebbe subdolo non foss’altro perché li ho scritti e disegnati io e chi mi legge, teoricamente, già li ha. ma l’esperienza insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato.
così, se hai di fronte anche un cerebroleso che quando aprirà il regalo e scarterà un libro chiedendosi se vada su quelle mensole vuote del suo salotto o sotto la gamba di un tavolo, almeno sarà un fumetto con i controcazzi che quando si ricorderà di averlo potrà bullarsi con gli amici perché lui ce l’ha. che poi l’abbia letto, quello è un altro discorso.
così, meglio fare un breve ma conciso elenco di fumetti di gente che in vita difficilmente si incontrerà e che in pochi casi non esiste nemmeno più su questa terra lasciandoci fumetti e storie buone da essere rispolverate in occasione di una festa tanto inutile quanto deleteria come il natale. ma, almeno, farai un figurone e risolverai l’annosa questione dei regali. Continue reading