che io sia un’appassionata di calcio ormai si dovrebbe sapere.
che io costringa gli amici, il sabato sera, a stare a casa per vedere la finale di champions ormai si dovrebbe sapere.
che io stia contando i giorni per vedere i mondiali e lo stia dicendo agli amici che, terrorizzati, iniziano a propinarmi scuse patetiche per mancare alle partite, be’, ormai si dovrebbe sapere.
così come quando il conte zarganenko mi manda le domande per l’intervista #tavolidadisegno per fumettologica, gli rispondo “Ja!”, sottolineando che è giornata tedesca domandandomi e facendolo partecipare al mio quesito se la germania allenata ancora da loew sia davvero pericolosa.
quando scrivo questo post, iniziando la trilogia del “quella volta che…”, mancano solo 13 giorni alla gara inaugurale tra brasile e croazia che, ovviamente, guarderò.
fuori, nella notte, si vedono ancora le lucciole tra i prati della campagna marchigiana e quelle stronze di zanzare hanno iniziato a infestare l’aria.
nasce tutto così: mi manca da colorare la copertina del libro per renbooks e mi manca un’illustrazione da inserire, che SO di avere ma non so DOVE. inizio a cercare nello studio tra gli albi di fabriano F4 ruvidi che uso come cartelline su cui sopra ho scritto con un pennarello il titolo dei fumetti. tipo, su uno c’è scritto “lavori ’97-’99” e su un altro “roba”. fortunatamente, con il tempo, ho iniziato a scrivere con precisione il contenuto di quegli albi.
se non che, sempre alla ricerca di quella illustrazione, trovo un albo misterioso.
lo apro, lo sfoglio, e un vaso di pandora mi esplode nella testa. Continue reading