i ricordi sono sempre preziosi e, soprattutto, molto personali. la psicologia ci insegna che esistono sì la memoria breve e a lungo termine ma anche quella storica (che è comune a tutti; anche se lo hanno rimesso a posto, noi non lo vediamo e, per esempio, l’orologio alla stazione di bologna per chi lo ha vissuto sarà sempre fermo alle 10,15 così come ci ricorderemo sempre dove eravamo la sera della finale del mondiale in germania nel 2006 vinto dall’italia o il giorno di QUEL 11 settembre). di memorie ce ne sono tante altre, ma tutte ineluttabilmente influenzate da ciò che proviamo in quel dato momento in cui fotografiamo l’immagine nella nostra mente e che rimane indelebile nel tempo.
eventi come i mondiali, a prescindere che piaccia o meno il calcio, rendono comune la memoria storica. Continue reading
calcio e altri sport
Lo story-telling dello sport è profondamente cambiato dagli anni ’10 del nuovo millennio. Questo è il mio, su calcio, ciclismo e altri sport.
la sfiga megagalattica di marco reus in questo 2014
non avete idea di chi io stia parlando, vero?
ecco. questo è il marco reus del titolo.
quella volta che andai alla redazione di “forza milan!”.
e con questo post (gli altri due sono qui e qui) chiudiamo questa trilogia che per voi e soprattutto per me si chiude poco prima di brasile-croazia.
dicevamo.
nonostante gli insuccessi con zazzaroni e bartoletti, il nostro piccolo mabino non si scompone e pensa a un altro modo di unire calcio e fumetto in una maniera diversa da un holly&benji o ultimissimo giantkilling.
così, credo di aver pensato quando ero così giovane e romantica di proporre alla rivista forza milan! delle storie brevissime, quattro paginette monotematiche. tipo, una su baresi, una su van basten, una su maldini eccetera eccetera. Continue reading
quella volta che ritornai nella redazione del guerin sportivo e conobbi marino bartoletti
ai mondiali manca sempre meno e non so perché ma ripenso alla danimarca campione d’europa nel 1992.
ho sempre amato queste favole nel calcio.
come la grecia nell’europeo in portogallo (#cr7 ti sta solo bene, bamboccio).
perché ovviamente tutti sappiamo che la danimarca era stata eliminata nel girone finale dalla jugoslavia, ma essendo scoppiata la guerra in bosnia la uefa non la fece partecipare e richiamò la seconda del girone, la danimarca appunto, che, all’improvviso e con i calciatori già partiti per le vacanze, si ritrovò a richiamarli inventando una squadra e a giocare l’europeo in svezia.
e fu davvero una favola.
come non ricordarsi dell’errore dal dischetto del mio amato van basten proprio contro la danimarca o l’umanità di kim vilfort che, avendo la figlia malata di leucemia, tornava a copenaghen ogni sera per starle vicino e gli applausi, una standing ovation, proprio a vilfort che durante la finale contro la germania firmò quel 2-0 che diede la coppa ai danesi. Continue reading
quella volta che andai nella redazione del guerin sportivo e conobbi ivan zazzaroni
che io sia un’appassionata di calcio ormai si dovrebbe sapere.
che io costringa gli amici, il sabato sera, a stare a casa per vedere la finale di champions ormai si dovrebbe sapere.
che io stia contando i giorni per vedere i mondiali e lo stia dicendo agli amici che, terrorizzati, iniziano a propinarmi scuse patetiche per mancare alle partite, be’, ormai si dovrebbe sapere.
così come quando il conte zarganenko mi manda le domande per l’intervista #tavolidadisegno per fumettologica, gli rispondo “Ja!”, sottolineando che è giornata tedesca domandandomi e facendolo partecipare al mio quesito se la germania allenata ancora da loew sia davvero pericolosa.
quando scrivo questo post, iniziando la trilogia del “quella volta che…”, mancano solo 13 giorni alla gara inaugurale tra brasile e croazia che, ovviamente, guarderò.
fuori, nella notte, si vedono ancora le lucciole tra i prati della campagna marchigiana e quelle stronze di zanzare hanno iniziato a infestare l’aria.
nasce tutto così: mi manca da colorare la copertina del libro per renbooks e mi manca un’illustrazione da inserire, che SO di avere ma non so DOVE. inizio a cercare nello studio tra gli albi di fabriano F4 ruvidi che uso come cartelline su cui sopra ho scritto con un pennarello il titolo dei fumetti. tipo, su uno c’è scritto “lavori ’97-’99” e su un altro “roba”. fortunatamente, con il tempo, ho iniziato a scrivere con precisione il contenuto di quegli albi.
se non che, sempre alla ricerca di quella illustrazione, trovo un albo misterioso.
lo apro, lo sfoglio, e un vaso di pandora mi esplode nella testa. Continue reading
Cent’anni di Virtus Entella
La mia prima partita al Comunale di Chiavari, una domenica soleggiata di aprile: Virtus Entella – Pro Patria di Lega Pro.
la top five delle canzoni MONDIALI
la partita inaugurale del mondiale 2014 in brasile (e anche su questo argomento ci sarebbe da scrivere un post…vi ricordate che figura di merda fece l’argentina campione uscente ai mondiali del 1990 in italia contro il camerun?), brasile-croazia, si avvicina velocemente.
e, come sempre, ci saranno almeno tre ore di concerto pre partita.
so già che, difficilmente, quegli zucconi della rai mi faranno vedere lo scontro tra shakira vs jennifer lopez, ree, la prima, di aver (dicono) fatto uscire un singolo additato come la canzone “non” ufficiale del mondiale, la seconda purtroppo di averlo cantato con quel prezzemolino di pitbull [we are one(ole ola)]. Continue reading
ballardini forever
ho sempre amato le piccole realtà sportive che con passione e impegno sono diventate grandi.
grandi in quel contesto di conoscenza che si può arrivare a conoscere.
esistono così tante bellezze che ci regala lo sport e conoscerle tutte è impossibile, ma nei limiti quando addirittura le si può vivere, be’, l’emozione che fanno provare è persino commuovente.
è una serata di inizio maggio, non caldissima, e qualche prima lucciola si affaccia timidamente tra i cespugli e lungo la campagna marchigiana.
le prime volte che venivo qui, nella casa dove ora ho lo studio e la mia nuova vita, ne vedevo in continuazione e, pensavo, che meraviglia… io le lucciole non le vedevo più da quando, piccolina, andavo a mangiare la piada al chiosco a covignano di rimini, dall’ilde. le lucciole continuano ad avere un sapore d’infanzia.
e a meno che non si tratti di calcio, la memoria sportiva è piuttosto breve, tranne quando vengono a mancare campioni che hanno in un qualche modo condizionato la visione che da adulti si ha dello sport. Continue reading
150 di questi Moscardelli
Volevo scrivere di Davide Moscardelli da qualche tempo e ne approfitto adesso che il nostro si è ritrovato a segnare il suo 150mo gol in carriera. Che proprio poco non è. Continue reading
la purezza del calcio di agostino di bartolomei
“Ogni maledetto trenta maggio. Continue reading