presi dallo stravolgimento delle feste natalizie, del capodanno e, dio del cielo, pure la befana a prolungare questo strazio in un’italia da quarto mondo sempre più alla deriva eticamente e umanamente, la faccenda pallone d’oro 2014 è stata congelata come la temperatura che è arrivata sul bel paese. ma se per un attimo se ne si è dimenticati, suppongo che gazzetta dello sport e affiliati troveranno il modo per fomentare e rimpinguare la notizia e non conosceremo mai così bene lionel messi, cristiano ronaldo e manuel neuer perché ce ne parleranno talmente tanto che saranno come i nostri migliori amici.
e allora, vi aiuto io e ve li racconto a modo mio. cioè con uno dei miei intercalare preferiti “della madonna”.

le illustrazioni di presentazione sono di robin gundersen, artista norvegese che con il suo stile geometrico fa delle robe della madonna. se lo volete seguire, lo trovate su behance, su facebook e su twitter. e mi aiuta a corredare questo articolo con le sue simpatiche e spigolose illustrazioni.
dunque, grazie robin!

LIONEL MESSI

di messi ne ho parlato nell’articolo dieci anni di messi proposto proprio su questo blog. come spesso detto, a me non piace particolarmente messi se non che guardarlo giocare provoca la stessa sensazione dell’assaggio di anton ego della ratatouille dopo milioni di anni. allo stesso modo, tu che non giochi da una vita se vedi un filmato di messi e passeggiando passi dal campetto di calcio della scuola e un pallone riposa lasciato in fondo alla rete, la prima cosa che fai è raccogliere quel pallone e palleggiarci e magari anche provare a calciarlo, rischiando a freddo di stirarti un muscolo addormentato dalla sedentarietà e richiamato a uno sforzo antico che la gamba non si ricorda più. a me, se lo racconto, naturalmente, è successo, e mi sono drammaticamente accorta che il mio sinistro avrebbe bisogno di un bel po’ di allenamento da quanto è diventato a banana.
messi quest’anno non ha vinto nulla. ha vomicchiato in campo strozzato dalla tensione ed è sempre stato lì lì senza in realtà essere un vero pericolo per la vittoria finale. che sia un gran giocatore è assodato, e si merita tutto quello che ha vinto e gli sforzi che ha fatto per arrivarci e, certo, la fortuna che abbiano sempre creduto in lui, perché è bene non dimenticarlo mai ma oggi il talento non serve più di tanto se non c’è chi crede in te.
è sempre stato lì lì ma più per il mostro di giocatore e i numeri da buon numero 10 che, come il vino, migliora sempre con il tempo e che a noi europei, sudamericani e giapponesi (loro solo con holly però) piace ancora tantissimo e la cui maglia ha ancora un valore.
ho l’impressione che sia entrato nel terzetto giusto perché non poteva esserci, tipo nelle classifiche dei fumetti ficcarci zerocalcare o gipi perché richiamano comunque attenzione più che per oggettivi meriti. ma tant’è. comunque non lo vince.

CRISTIANO RONALDO

mi sta sulle palle più o meno come zlatan imbecille ibrahimovic, ma se lo zingaro svedese lo si riesce a sfangarlo nei novanta minuti di gioco perché come esce è da schiaffi appena apre bocca o fa qualcosa di diverso dal romanzare con il pallone, cristiano ronaldo ha il merito di starmi più simpatico, non foss’altro perché fuori dal campo non è poi così insopportabile.
o meglio. sorvolando sulle pose da gay che si spara con le mutande di armani e della sua linea di abbigliamento cr7, ha oggettivamente conquistato tutto quello che ha.
ammetterlo è doveroso e non è facilissimo farlo, ma un po’ di obiettività mi è ancora rimasta. i numeri non si discutono, ma partire dall’essere un burdel sfigato portoghese con i capelli unti sulla testa e i denti storti e dal fisico gracilino e arrivare a essere un gran bel pezzo di ragazzo con un fisico alla hulk hogan che ciao, be’, qualche merito il bambarello deve averlo.
si è conquistato tutto, con una fatica e uno sforzo che, va ammesso, si è davvero meritato.
a manchester gli danno quella maglia numero 7 che per gli inglesi è la nostra numero 10 e lasciata vagante dalla dipartita sportiva dello spice boy david beckham e si allena come un matto. è sempre il primo ad arrivare all’allenamento ed è sempre l’ultimo ad andarsene dal campo, con una disciplina e una continuità che nemmeno nel battaglione san marco. i soldini e probabilmente agenti capaci lo aiutano a diventare un adone palestrato e, semplicemente, perfetto. gli sistemano i denti, gli lavano i capelli e trova il lato giusto della riga.
il resto (che poi è la cosa più importante) lo dimostra in campo, tirando fucilate con i piedi e con una corsa e una potenza che ciao. e infatti, come messi, ma meno, il ballon d’or lo ha già vinto, commuovendosi pure nell’assegnazione. altro che ibrahimovic.
vince tanto in questo appena concluso 2014 e infrange record di segnature. ma soprattutto alza la “decima” (pronunciata alla spagnola desima) con la quale il real madrid è in assoluto la squadra che ha vinto più coppe dei campioni nella storia.

MANUEL NEUER

crucco, faccia da bambarello bravo ragazzo alla “funny games”, si può riassumere in una foto con scritta sotto letta sul sito “crampi sportivi”. l’articolo parla delle robe pazzesche accadute nella terza giornata di champions, tra cui anche la visita dei giocatori del bayern monaco prima di QUELLA partita di champions contro la roma al papa francesco. vengono immortalati neuer e il papa che si stringono la mano e la didascalia sotto dice semplicemente “piacere, dio”. a voi scegliere chi si presenta così, ma se avete visto anche solo una delle parate che ha fatto neuer in carriera, non avrete dubbi su chi la dice. vi aiuto: non è il papa.
sta sulle palle perché se lo vince è il primo portiere dopo lev yashin, il portiere russo che da metà anni ’50 al ’70 è stato IL portiere, cioè colui che se noi oggi vediamo neuer e buffon e casillas dei momenti d’oro e a suo tempo zoff eccetera è grazie a lui. faceva parte di quella dinamo mosca e di quella u.r.s.s. che porca vacca che razza di squadra e intorno alla quale un certo signor lobanowski orbitava. chi sa di calcio, capirà tranquillamente.
comunque. sta sulle palle personalmente perché toccherebbe a un altro crucco dopo che ho visto il pallone d’oro vincerlo mathias sammer che era il libero del borussia dortmund e che valeva un mignolo di franco baresi che, invece, lo ha solo sfiorato.
che cazzo, lo hanno dato a sammer e non a baresi. lo daranno a neuer e non a buffon. scusa gigi se uso il tuo cognome come vassoio d’argento per la battuta, ma buffoni. certo, prima il pallone d’oro lo assegnava la rivista “france football” oggi la fifa e l’uefa, ovviamente, devono metterci lo zampino per via degli sponsor e dei soldi che girano e almeno prima potevi dire senza nemmeno tanto senso di colpa francesi di merda. anche se c’è ancora platini, oggi si fa fatica a dirlo.
manuel neuer è un portiere della madonna. che io ricordi, tra le tantissime parate e numeri, c’è quella ai mondiali in germania – francia. mi è rimasta impressa e ogni volta che penso a neuer vedo quella parata. insomma, arriva in area benzema e lateralmente in diagonale rispetto alla porta, tira di sinistro una mina che avrebbe incenerito la mano a chiunque. neuer, con una tranquillità e una sicurezza che si avvicina quasi all’arroganza a riguardarla adesso, alza solo una mano tra la sua testa e il sette dove si stava infilando il pallone. ha fatto questa parata che sembra di una semplicità della madonna e invece è straordinaria, con una prontezza di riflessi che ciao.
dà la sensazione che sia sempre assente, tipo al bar a bere il caffè, poi come arriva il pallone vicino all’area si molecolarizza questo biondino che fa delle robe che non credi a tuoi occhi.
ha vinto il mondiale e la germania lo ha vinto anche e soprattutto grazie a lui, ‘che contro l’algeria se non faceva il libero volante gli africani gliene davano quattro ai crucchi.

e sono questi tre, bambini di tutto il mondo.
e vediamo chi lo vince questo pallone d’oro 2014 il 12 gennaio quando verrà assegnato il premio a zurigo e vediamo se vale di più la coppa del mondo o la champions.