La tratta Rimini – Ravenna con il Regionale Espresso di Trenitalia.
I suoi panorami, le sue stazioni e le rispettive cittadine balneari della Romagna dal finestrino del vagone.
C’è questa tratta: una lingua di binari, ferro arrugginito che taglia strade di ghiaia e asfaltate, di quelle piccole a una corsia – che se si incrociano due auto bisogna spalmarsi il più laterale possibile per non farsi rifare la fiancata – e piccole stazioni con le scritte ancora del dopo guerra. È architettura pure quella, sì, quella del Movimento Moderno chiamata razionalista che poi sfocia, nel tempo, in quella fascista, ma in questa ha evidentemente le sue radici.
C’è questa tratta: Rimini – Ravenna, e viceversa.
Io la adoro.
Con il regionale scalcagnato si ferma e le fa tutte: Classe, Lido di Classe, Cervia, Cesenatico, Gatteo a Mare, Bellaria e Igea.
A me sembra sempre di essere in vacanza quando la percorro.
Si passa dai campi con i cascinali e le villette alle pinete e dai canali alle casette basse, allineate, pacifiche, sferzate dalla salsedine.
Poi arriva la mia amata/odiata Rimini.
C’è qualcosa in questa tratta che sembra essersi fermato nella memoria; siamo nel 2017 eppure alcuni momenti, alcune luci, sembrano quelle di quando ero bambina.
E ogni volta che vedo le pinete dopo le campagne ravennati, penso a Manuele Fior che è nato da queste parti e che ogni volta che leggo non mi lascia mai, ma mai, una sensazione di romagnolità – forse solo nella casa gialla iniziale di “Cinquemila chilometri al secondo”, quelle case a ringhiera che in riviera io ho sempre visto poco -.
Si ferma persino a Torre Pedrera.
Ma è a Cesenatico che mi ruba il cuore.
Il treno che passa sul ponte del canale e le barche con le classiche vele storiche per riconoscere le famiglie dei pescatori in mare. Il suo porto a destra e a sinistra, magico, i suoi ristoranti, i suoi mercatini.
Un giorno, insieme ai tetti di Jesi, racconterò e disegnerò questa tratta, e questi luoghi.
Voglio lasciare qualcosa di tutto questo, anche solo tra le pagine di un fumetto.
La Rimini-Ravenna-Ferrara non è solo una linea ferroviaria ma un autentico percorso dell’anima. Ogni metro di binario che corre tra mare e terra costituisce una dimensione a sé, capace di raccontare una storia diversa ad ogni fermata.