Le ciabattine in plastica degli anni ottanta

Un ricordo su Facebook dell’estate 2014 a Nizza sulla spiaggia della Promenade des Anglais. E delle ciabattine di plastica degli anni ottanta. E poi, il resto.

Le ciabattine in plastica che mia mamma comprò a me e mia sorella quando nei parchi e tra le cabine in spiaggia iniziarono a spuntare le siringhe. Erano gli anni ottanta, l’epidemia dell’eroina scemò con le nuove droghe chimiche e i colletti bianchi, nel frattempo un’ecatombe di giovani divenne un numero nelle statistiche e in tv, un decennio dopo, il volto di un ragazzino girava davanti allo schermo ricomparendo con gli occhi bianchi e la dicitura “la droga ti spegne”.
Quelle ciabattine erano rimaste nella memoria, non certo nelle vetrine dei negozi ma in fondo, laggiù, nei magazzini; poi le nuove mode, un po’ voglia di di vintage, le nuove spiagge solo scogli e sassi le ha riportate in auge.
Io le ho ricomprate trent’anni dopo: niente più siringhe, una spiaggia della Promenade des Anglais e un nuovo tipo di terrore.
Negli anni, sulle spiagge del Conero, ho imparato ad andare sui sassi senza queste ciabattine, abituata a Rimini e alla sua spiaggia finissima, quasi trasparente quando la fai scivolare nel pugno della mano semiaperto, nella brezza leggera.
Sono nello zaino bordò della spiaggia, sono ancora lì, nella busta della confezione.
Nei chiodini della suola conservano ancora i sassolini di una spiaggia di qualche tempo fa.

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