La domenica del Festival Santarcangelo del Fumetto 2018, due figurine di Cristiano Ronaldo e Messi rimaste e la borraccia di un ciclista durante La Coppa della Pace.
Paolo Fox nell’ultimo appuntamento dell’oroscopo del fine settimana aveva messo al Sagittario un voto altissimo, 9.
NOVE.
Come il numero di maglia di van Basten.
Come il numero di maglia che scelsi in un torneo al liceo di pallavolo (mi guardarono male, il 9 nella pallavolo non ha chiaramente lo stesso significato del calcio, almeno per quelli, me compresa, che hanno iniziato ad amare il calcio quando la numerazione era dall’1 all’11).
Come il voto che presi all’esame di maturità nella prova di architettura.
NOVE.
Oltre a sapere questo so anche tante cose apparentemente inutili che nella vita non mi serviranno mai, come, per esempio, che le nazionali di freccette sono miste, donne e uomini giocano insieme.
Naturalmente tutte queste mie conoscenze sono state messe a disposizione nelle figurine disegnate a Santarcangelo.
Di ricordi dal Santarcangelo del Fumetto, appunto.
Alla fine sono rimasti loro come figurine, curiosamente loro due insieme, Messi che nessuno ha voluto e CR7 nella sua ennesima versione ma sempre con la nuova maglia del Portogallo. E una borraccia. Di quelle che usano i ciclisti.
Sì perché quando io e I. stavamo lasciando i bagagli per la domenica notte a Sant’Ermete, ho riconosciuto subito le frecce sui pali a indicare il percorso, ho riconosciuto subito i volontari con le bandierine arancioni, ho riconosciuto subito l’attesa dei vecchietti lungo la strada e della gente del bar, municipale compresa a fare le chiacchiere (come le avrei fatte io per altro). Così quando il volontario ci ferma allo stop chiedendo di aspettare, io scendo subito, mi fiondo su di lui e gli chiedo: Passano i ciclisti?
“È la Coppa della Pace dei F.lli Anelli”.
Fratelli Anelli amichevolmente F.lli perché la loro azienda sulla Marecchiese è sempre stata punto di riconoscimento dell’altezza, mentalmente vedevi la loro ditta sulla destra o tornando dalle colline e sapevi quanto mancava a destinazione, specie se eri uscito dal Bastian Contrario o da Zanni.
Esulto.
Corro verso l’auto a prendere lo smartphone per le foto.
Ovviamente faccio le chiacchiere e diciamo praticamente le stesse cose uno sull’altro come due monologhi tra scemi: è la Coppa per Under 23, è la gara corsa dai giovani Marco Pantani e Fabio Casartelli (pace all’anima loro), è che siamo in Romagna che è la terra di Pantani d’altronde.
Due idioti entusiasti.
Spiego a I. come funziona una gara ciclistica dal vivo.
Passa la prima vettura che con l’altoparlante descrive la situazione.
Poi le moto della Scorta Tecnica, quelli che con le bandierine arancioni che indicano il percorso.
Poi le moto della Polizia.
Poi le ammiraglie.
Poi il battistrada.
“Cos’è il battistrada?” chiede I.
“È il primo ciclista che poi viene raggiunto dal gruppo o dai gruppi, se ce ne sono più di uno.” (io e il volontario insieme)
Non ho il coraggio di incitarlo. Quel ragazzino è curvo sulla sua bicicletta, fa un caldo boia e lui affonda su quei pedali manco fosse sullo Zoncolan.
Poi altre ammiraglie.
Ma quando intravedo il secondo gruppo non mi tengo. Non l’ho fatto per Elia Viviani, per Froome, per Aru, per Mosca al Giro. Per quei ragazzini che vivono un sogno, bisogna esserci.
Non posseggo l’alfabeto del ciclista: sono così abituata al calcio che non conosco slogan da urlare ai ciclisti. Mi scappa un “Eeehhhhh!” poi dei “Dai dai dai!” e ancora “Bravi!” “Forza!”. Applaudo, mi sbraccio, esulto.
E un ragazzo del secondo gruppo lancia la borraccia verso di me.
È usanza: nel non creare pericolo a noi spettatori e agli altri corridori ti fiondano la borraccia come cimelio.
Il volontario fa uno stop di piatto notevole, io mi abbasso raggiante nel raccogliere una borraccia sporca e usata.
Ma la alzo al cielo come un trofeo.
Due minuti e passa anche il gruppo compatto.
Ma a quel punto sappiamo come tifare per loro.
Altri due minuti e salutiamo il volontario e io torno a disegnare al Festival.
Paolo Fox ha dato 9 al Sagittario.
Alla fine sono rimasti loro come figurine, curiosamente insieme, Messi e CR7.
E una borraccia da ciclista.