Uno schizzo scalda mano su un foglio già fortemente abusato e poi rimediato disegnandoci sopra il volto di Emma, uno dei personaggi del mio nuovo fumetto in lavorazione “Volevamo Essere Le Spice Girls”.
Scalda mano.
Schizzo e disegno “scalda mano”.
Ogni artista ha il suo: chi lo fa, chi si lancia subito nella storia, chi non lo fa, chi disegna solo se c’è una scadenza – senza quell’urgenza e quell’eruzione dentro che sconquassa -.
Ho rovinato questo foglio con degli schizzi cancellati che si intravedono ancora.
Ci ho disegnato Emma, e il suo sguardo sempre così amorevole.
La sigaretta non aiuta nell’espressione del “non rompermi i”.
Poi l’ho inchiostrata.
Ogni tanto guardo la libreria dietro alle mie spalle, guardo quanti schizzi sbagliati rinati sotto altra matita e china, e penso che un giorno se continuo con questo andazzo – perché sbaglio spesso, tante, troppe volte – non mi basterà un armadio intero per contenere tutti questi sbagli inchiostrati (e altrettanto spesso anche colorati come prove colore).
Oggi ancora le mie ragazze Spice.