“Volevamo Essere Le Spice Girls” è il mio nuovo romanzo a fumetti.
Tante correzioni, e anche tanti dialoghi scartati, rifatti e scartati ancora.
Questo è uno.
“Erano gli anni ’90 e nel 1995 il mondo si divideva in generi che contaminavano tutte le altre arti, dal fumetto alla musica; c’era il ritorno del pulp con l’esplosione di “Pulp fiction”, quello autoriale con “Smoke” e Paul Auster nuovo autore americano che spopolava, c’erano i film romantici alla “I ponti di Madoson County” che i veri duri non volevano vedere perché l’idea di un Clint Eastwood piangente era devastante per la loro virilità, e c’era il cyberpunk da “Strange days” della Bigelow all’esperimento di stile di “Nirvana” di Salvatores.
Molto copiavano Tarantino, altri Paul Auster: io preferivo il secondo, mentre giravano i Green Day e “Ironic” di Alanis Morissette nella radio portatile”.
“Volevamo essere le Spice Girls”, dialogo scartato.