Cellophane

Una ricerca immagini su Google Immagini andata male.
Il ricordo di fumetti disegnati tra il 1991 e il 1996.
Le immagini che mi servivano per il mio nuovo fumetto “Volevamo Essere Le Spice Girls” trovate rispolverando la memoria e un quaderno ad anello rosso contenente degli Schizza e Strappa pieni di disegni.

Delicati, veline sottili su cui una matita frenetica cercava di creare storie e disegni.
Gli “Schizza e strappa” li adoravo, come ne adoravo i formati e le copertine colorate.
Arancioni, gialle, verdi, azzurre, a indicare gli A4, gli A6, gli A5. E io prediligevo gli A5, forse chissà, intuendo inconsciamente che in quella misura avrei pubblicato le mie prime autoproduzioni, chissà.
Ma era il 1991.
E ne ho trovati anche di precedenti, del 1989. Uno era un regalo di compleanno di un’amica dell’epoca: una storiella estiva, riminese, e una cotta. Lei e lui si incontravano a una festa sulla spiaggia e scattava la scintilla, poi però si dividevano, si struggevano nel pensarsi lontani e, magicamente, si rincontravano per non lasciarsi mai più.
Avevo sedici anni, in tv trasmettevano “Beverly Hills 90210” e Dylan e Brandon era quello che c’era, tra un Luca Carboni, un De Gregori (per le intellettuali tipo me come mi consideravo allora) e un Dave Gahan.
I limiti erano evidentissimi, nelle mie storie e nelle idee: pensare che il colpo di fulmine fosse usuale – invece che raro è straordinario -, pensare che fosse per sempre – invece che due limoni e ciao è stato bello -, pensare poi che avere il Porsche fosse normale per un ragazzino di 19 anni – uno dei coprotagonisti guida una 911 come fosse una Panda -.
Continuo a sostenerlo: “BH 90210” influì sulle mie storie di quegli anni molto di più di quello che io stessa ero disposta ad ammettere – segni fortunatamente passati -.
Ma se c’è un particolare da salvare è l’attenzione al riprodurre fedelmente – sulla base delle competenze tecniche del mio essere sedicenne (ed è evidentissimo nel primo fumetto che disegnai mentre frequentavo la III architettura, nel quale iniziano a esserci prospettive pazzesche e cambio anche formato, passo agli A4) – i luoghi della Rimini di inizio anni novanta, o anche quelli prima della mia partenza per Milano, quindi fino al 1996.
C’è una scena, nel mio nuovo “Volevamo Essere Le Spice Girls”, in cui Emma incontra Andrea.
È il loro primo incontro.
Al Cellophane.
Chiedi a un riminese qualunque cosa fosse il Cellophane a inizio anni ’90 la domenica pomeriggio, o il Barcelona, o i panini del Bar Mazzini o l’Italy&Italy: possibile che si commuova.
Ebbene, in rete, di quel Cellophane lì (e dell’anno 1989 che si chiamò per un solo inverno “Enigma”) ci sono pochissime immagini della discoteca da usare come “reference”, come direbbero i nuovi e giovani disegnatori.
Poi mi ricordai di quei fumetti obrobriosi del 1991/92, quelli che disegnavo al liceo, che poi erano attualissimi, per cui quello che vedevo lo disegnavo pari pari.
Mi ricordo che due dei miei personaggi (Sara e Andrea) si ritrovano proprio al Cellophane dopo essersi allontanati non riuscendo ad ammettere a se stessi  di amarsi (BH 90210 andava ancora in onda n.d.t.). E si rincorrono in pista, sulle scale, insomma fanno cose, ma ciò che mi ha fatto briluccicare gli occhi è che disegno il Cellophane di allora, com’era!, e riesco a rifarne pure una prospettiva da ex tempore e utilizzarla, infine, per quelle scene in “Volevamo Essere Le Spice Girls”.
Cioè, la me stessa di quanto avevo?, sì, quindici, sedici anni, diciassette, così imperfetta e sbagliata, e sognatrice e romantica fino al vomito, e milanista sfegatata – è doveroso aggiungerlo -, aiuta inconsapevolmente la me stessa quarantunenne.
A raccontarlo, non ci si crede.
Quasi che mi rivaluto da sola per ciò che ero.
Mica poi così male, mi sa.
E mi ringrazio da sola, come una scema, sorridendo scioccamente pensando a quella Mabel, piccola, chiusa in quei maglioni giganteschi (era la moda d’altronde di quegli anni), curva a sognare e trasferirlo su quei “Schizza e strappa”.
Che oggi risfoglio.
E che sono probabilmente le “reference” migliori di qualunque Google immagini.

(Sopra, i fumetti ma soprattutto le prospettive della III architettura al Liceo Artistico)

Say Something

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.