I miei cinque giorni di #5daysartchallenge

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Se esiste qualcosa di simpatico nell’utilizzo dei social, con le sue leggi tacite (Twitter è diverso da Facebook e dovrebbe essere scontato l’uso differente delle due piattaforme ma non sempre è così), sono quelle che una volta venivano chiamate catene, quelle che davano sui nervi perché costringevano a scomodare gente nella propria rubrica che non si sentiva da tempo e di cui presumibilmente si era perso persino il ricordo fisionomico.
Oggi si chiamano challenge, termine inglese che significa sfida per la quale dovrebbe esserci un vincitore e che invece non fa altro che riempire la bacheca di Facebook di (anche) belle illustrazioni e disegni, ma che non porta niente di più che tante notifiche su quel pollice verso al contrario per cui molti mitizzano un effimero e inutile successo.
Di challenge tra i disegnatori ce ne sono parecchi, nulla che porti a qualcosa di concreto se non una visibilità veloce come lo sono i contenuti dei social.
Uno simpatico è l’INKtober, idea nata nel 2009 dalla mente e dalle mani di Jake Parker che sul sito apposito lo spiega (in inglese) bene: semplicemente, 31 disegni inchiostrati per 31 giorni, un disegno al giorno da postare sulla pagina facebook con lo stesso nome.
E poi, qualcuno ha lanciato questo, il #5daysartchallenge, cioè cinque giorni e tre disegni ogni giorno con scelta libera sui soggetti. Naturalmente, le possibilità sono state disparate e anche interessanti, osservando disegni che non sempre vedono la luce della pubblicazione.
Io sono stata invitata da Sara Sax Guidi, giovane disegnatrice che orbita in quel di Forlì e con il mio solito ritardo vi ho partecipato tipo dieci giorni dopo la sua richiesta.
Dato che questo genere di cose lasciano il tempo che trovano, passando senza memoria come acqua sotto i ponti, le elenco e le mostro qui, non fosse altro per una facilità di visione invece di scorrere freneticamente il pollice sul mio profilo, cosa talmente snervante che la metà dei contenuti vengono comunque persi, soprattutto (nel mio caso) se inizia una partita di calcio in tv. In teoria, al termine dei miei cinque giorni, da mercoledì a domenica, dovrei nominare qualcun’altro a proseguire questo challenge, ma chi mi conosce bene sa che questo genere di cose muore con me, quindi amen.

Giorno 1, PRIMI PIANI.

Lo confesso, prendo alcuni degli ultimi lavori non ancora sistemati nei propri album complice il mio innato disordine ordinato e fotografo con l’Iphone i tre primi piani che trovo sfogliando velocemente i disegni: Emiliano e Manuela di Io e te su Naboo reloaded e quello della cassetta di this is not a love song.

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Giorno 2, LOCANDINE E COPERTINE.

Il challenge dovrebbe essere anche a tema, quindi un giorno volti, un altro prospettive, il terzo animali e via così, impiego una frazione di mezzo nanosecondo per decidere i disegni da postare il secondo giorno, che sono la vera e unica copertina di cinquecento milioni di stelle che per motivi inconsistenti (o poco coraggio) non è stata usata, la locandina del corso di fumetti per bimbi che tengo a Gatteo in biblioteca e le mollette di una vignetta della storia Mariolina mia dal volume antologico della Hop!edizioni. Come al solito, foto veloci con l’Iphone e mi invento la categoria locandine e copertine.

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Giorno 3, PROSPETTIVE.

Dal ponte di Tiberio a una via del borgo San Giuliano a Rimini a una del centro, in rigoroso bianco e nero, luoghi talmente scalfiti nella mia memoria da risultare facili (ma non precisi) in disegnetti al volo durante le sessioni di disegno ai festival e alle fiere di fumetto.

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Giorno 4, CALCIATORI.

Immancabili. Mio grandissimo cavallo di battaglia. Li fotografo da un quaderno di quelli con la carta riciclata. Disegni di un’epoca preistorica della mia carriera, eseguiti direttamente a penna e con il bianchetto a correggere gli errori. Ho sempre avuto la fissa del disegnare i calciatori e a occhi attenti nei miei libri non manca mai qualcuno che gioca a pallone. Questo quaderno (ne esistono due), sfogliato per l’occasione, ha sortito l’effetto di farmi venire una voglia del signore di continuare a disegnare i calciatori e di ritornare ad abbonarmi seriamente al Guerin Sportivo.

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Giorno 5, FUMETTARI. 

Per il sito di informazione fumettistica LoSpazioBianco sto tenendo una rubrica che esce ogni terzo lunedì del mese, Mabel Morri racconta: due disegnatori, due sceneggiatori, due fumettiste in sei lunedì dal sapore schietto, raccontati e disegnati con la mia visione romantica. Tre su sei in questo challenge, giusto per non rovinare la sorpresa delle uscite: e sono Diego Cajelli, Mauro Uzzeo e Davide Reviati.

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Forse ragionate di più avrei potuto metterci l’impossibile, perché poi queste robe prendono la mano e poi perché a me piacciono queste cose da categoria, per un mio inspiegabile ordine mentale la cui provenienza guardandomi intorno nello studio è un assoluto mistero. Avrei potuto metterci dentro pesci e sirene ad esempio e fortunatamente non mi è partito l’embolo sulle scarpe, i lego, guerre stellari e chissà quali altre mie manie. Essendo poi questo blog un po’ casa mia faccio ciò che mi pare e allego ugualmente (almeno) sirene e pesci. Sirene che sono finite regalate in un quadro dalla cornice bianca, la qual cosa mi rallegra molto.

SIRENE.

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E PESCI.

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