“cinquecento milioni di stelle” sbarca a treviso.
cinquecento milioni di stelle che la cittadina veneta vede illuminarsi nel cielo ogni notte.
e una delle notti è venerdì sera, 16 maggio 2014, dalle 19,30 in piazza san parisio con l’amico nicola ferrarese (QUELLO VERO) per due chiacchiere e dalle 20,30 il live show dei miei disegni proiettati sulle pareti della piazza.
detta così, figata pazzesca.
è un pomeriggio come tanti, bellissimi nei quali mi chiudo nel mio studio e creo salutando il mondo esterno, quando alberto “alpo” polita, uno degli organizzatori del Treviso Comic Book Festival, mi scrive proponendomi la partecipazione all’evento idahobitveneto2014 del coordinamento lgbt treviso, che dal 12 al 18 maggio animerà il capoluogo veneto per la sensibilizzazione contro l’omofobia con spettacoli e interventi.
uno di essi, in collaborazione con il TCBF, è questo.
come non rispondergli di sì?
con treviso ho un rapporto speciale. e non solo perchè due dei miei più cari amici disegnatori/sceneggiatori, luca genovese e luca vanzella, sono originari della zona.
mi piace tornarci e l’ho scoperta forse un po’ tardi, ma non così tanto da perdermi il meglio.
la prima volta che vado a treviso per il festival del fumetto risale al 2009.
io e la mia migliore amica mina controlliamo i treni e decidiamo di partire la domenica mattina all’alba, per poi ritrovarci in stazione e di fronte alla biglietteria sentirci dire che quel treno prima del cambio a venezia è pieno e non ci sono più posti.
uscendo sconcertate dalla stazione e chiedendoci chi mai alle 5,22 di domenica mattina possa riempire un intero treno, troviamo l’unica soluzione nel prendere l’auto.
la sua.
i viaggi in auto con la mina non sono mai stati troppo fortunati.
quando avevo la micra, si fuse il motore mentre andavamo a urbino.
un’altra volta, sempre insieme e sempre con la micra e sempre andando a urbino, ci siamo ritrovate in mezzo a un acquazzone che a ripensarci adesso non ho idea come ne siamo uscite vive, da quanto sembrava di stare tra gli spazzoloni di un autolavaggio.
quella volta lì, già oltre bologna dopo lo svincolo per ferrara, la sua plancia accende una spia rossa sospetta. che nel viaggio agghiacciante del ritorno diventa preoccupante.
ciononostante, arrivammo a treviso.
sapevo che c’erano dei miei originali esposti. una serie di mail proprio con alpo avevano permesso l’esposizione e sa la madonna come arrivò a trovare quella storia, una storia muta di sei pagine, per altro non più in mio possesso.
ed erano lì in bella mostra nella sala principale della mostra più importante del festival.
la prima volta che ci andai, pensai a quanto era simile allo stile francese di progettare l’allestimento di una mostra e mi piacque, mi piacque da matti.
e fu proprio lì, nell’andito del museo archeologico mentre mi guardavo intorno, che alpo arrivò alle mie spalle e gentilmente mi domandò: mabel morri?
mi voltai e, be’, conobbi alpo.
era una giornata di fine settembre caldissima e dopo il classico giro in sala borsa e un paio di mostre che ci interessavano, riuscimmo anche a passeggiare scoprendo la città.
che ci rimase nel cuore.
al TCBF sono riuscita a tornarci. come il passato settembre del 2013.
edizione bellissima, cresciuta nel tempo e diventato un festival di tutto rispetto, a mio parere, uno dei più belli in italia nel mondo del fumetto.
ritrovo tutti gli amici, luca e luca, e conosco meglio gianluca maconi. ritrovo alpo, indaffaratissimo, e conosco nicola ferrarese.
ritorno nelle marche con un cuore grande così, davvero.
la “delegazione veneta” la incontro spesso nei vari festival.
non ultimo, lucca 2013.
nel quale nicola ferrarese era “assente” e per sopperire a questa enorme mancanza, i ragazzi non hanno trovato di meglio che stampare una sua foto su un cartonato e portarlo in giro, come se fosse il vero nicola.
di seguito, potete ammirare in quanti modi quella sagoma di cartone sia stata usata.
potete capire, a questo punto, quando nel contattarmi alpo mi dice che il moderatore sarà nicola ferrarese io, di rimando, gli chieda: quello vero o la sagoma?
sagoma, a titolo informativo, che un giorno di gennaio, il 19 precisamente, ci ha lasciato, creando un vuoto incolmabile.
alpo mi rassicura che È PROPRIO QUELLO VERO.
così, non resta che fare la mia, di sagoma, e metterla vicino al VERO nicola ferrarese.
e quindi, bambini di tutto il mondo, se vi va di fare un giro nel veneto, a treviso, la mia sagoma in cartone sarà lì, vicino al VERO nicola ferrarese.
La macchina sopra descritta è ancora in vita e funzionante!