“Il Giorno Più Bello” e i Blue Man Group

I Blue Man Group sono un gruppo di attori teatrali molto conosciuti in America tanto da apparire anche in un episodio dei Simpson. In molti ci hanno detto che se ci fossimo sedute davanti, ci avrebbero dato all’ingresso degli impermeabili trasparenti.Il perché? Lo avremmo scoperto durante lo spettacolo, ma le nostre poltroncine erano indietro.
E lo abbiamo scoperto, poi. Incolumi.
Quello che non sapevo è che la mia copia de “Il Giorno Più Bello” sta diventando testimone di avventure che non avrei mai immaginato possibili, come l’autografo – il bacino sulla copertina – di uno dei Blue Man Group.
(E comunque uscite da teatro erano -7, ecco perchè sono così imbacuccata vicino all’ingresso)

Aveva nevicato, quella mattina. I telegiornali avevano annunciato la “Storm” da almeno un paio di giorni. Quella mattina di giovedì 9 febbraio 2017 ci eravamo svegliate con la neve.
Ecco perché decidemmo di affrontare la storm e il vento, e infilarci al Chelsea Market, per poi andare a teatro nel tardo pomeriggio.
New York sotto la neve è incredibile.
E alcune strade, tra le principali, sono così importanti che quasi le puliscono nel momento stesso in cui smette di nevicare, tanto che sembra non abbia nevicato affatto.
Ho capito perfettamente il concetto di città che non dorme mai.
I Blue Man Group ce li avevano consigliati in Italia, un amico di un conoscente di un amico eccetera nel classico vortice di informazioni di domande poste su Facebook e dalle svariate risposte, di chi a New York c’era appena stato a chi avrebbe dovuto andare a breve e aveva le medesime intenzioni.
Non immaginavo l’off – broadway così. Quando te lo raccontano nelle biografie degli attori, nelle guide delle città, nelle esperienze di un’amica, l’idea che ci si fa è un’altra e quando la vedi, New York vince sempre perché non è per nulla come anche solo lontanamente ci si è immaginati.
Una strada come un’altra, un marciapiede largo come tanti: poi quell’insegna molto americana, sotto un palazzine alto come tantissimi. E sotto, l’arte.
Una scala che porta a un livello più basso e si aprono le porte della creatività. Sotto, pensi, sotto, in ambienti claustrofobici quasi, come a doversi nascondere dalla produttività della parte superiore della città nella quale si fabbricano solo soldi. Qui sotto, invece, sembra quasi un momento di pausa, quello in cui ci si rilassa, in questi spazi stretti, piccoli, ma così fervidi.
E poi esci nel gelo, nell’aria ghiaccia, con un bagaglio che, sospettoso mentre si scendeva quelle scale, non ci si sarebbe mai pensato di poter conservare e riportare in Italia.

Nella foto sopra, i Blue Man Group in versione The Simpson, sotto l’entrata del teatro off – broadway che ospita lo spettacolo.

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