“Il Giorno Più Bello” e Tiffany sulla 5th Avenue tipo Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”

Con scarsissimi risultati, avrebbe dovuto essere aggiunto nel titolo. 

(Ho poco tempo; dopo vi racconto com’è andata con questa foto.)
Ecco. Mezz’ora di wifi gratutita prima di partire.
Ho chiesto alla mamma come fosse finito il Festival di SanRemo. Per la prima volta da almeno vent’anni, l’ho perso. E se ogni anno fossi qui durante il Festival, lo perderei volentieri ogni anno.
In ogni caso, non è ancora finito quindi cippa.
Adesso, cioè prima, percorrendola, ho capito perché la 5th Avenue piaccia tanto agli italiani. I marciapiedi ne erano pieni, per negozi poi che basta che si vada in via della Spiga a Milano, con l’aggiunta che Tiffany è a fianco della Trump Tower.
Per fare questa foto intanto erano tipo 15 gradi, altrimenti il giubbotto non me lo sarei tolto. Mai, per il freddo patito qui.
E la “cup”, be’, è stata una cosa imbarazzante e divertente, una di quelle che fai perché tanto non ti conoscono e se fai figure di merda non importa.
Sulla 5th Av. e intorno non sono riuscita a trovare la brodaglia di caffè, per cui mi volto e vedo una coppia che ne aveva una. Mi avvicino e spiego loro che vorrei fare una foto tipo Audrey Hepburn davanti alla vetrina.
Probabilmente hanno pensto fossi pazza. In ogni caso, hanno riso, l’hanno ingollata e mi hanno dato la “cup”. Che fosse di Starbucks è una pura coincidenza.
Inutile dire che al primo bidone, quella tazza di carta ci è finita dentro.
“Il Giorno Più Bello” ha visto anche questa.

Il poco tempo era dovuto al fatto che di lì a poco avrei preso l’aereo per tornare in Italia.
E il wifi era ballerino, se non nullo.
Era l’ultima mattina a New York.
Incredibilmente il mio fare shopping si era concentrato proprio in quelle ore striminzite; regalini s’intende, pensierini correggerei, perché avevo trovato un bracciale al Chelsea Market che era il regalo perfetto per la mia migliore amica, ma il prezzo lo era un po’ meno. Certo, lei li vale tutti, ma ha prevalso la giustificazione che New York, o almeno alcuni suoi luoghi, sono fintamente turistici, mostrano il lato davvero più commerciale della città. Tutto delizioso, naturalmente, tutto comprabile, tutto a volte esagerato. E siccome sono nella modalità del comprare solo ciò che serve, con me l’economia mondiale potrebbe crollare in un nanosecondo. Credo per altro di essere stata una delle pochissime italiane che non ha fatto compere lungo la 5th Avenue.
E poi

(Non so più come continuare il post quindi faccio finta che sia un errore chiuderlo così)

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