inizia con una mail.
una mail di inizio dicembre da parte di Ettore Gabrielli, il direttore del sito di informazione di fumetti LoSpazioBianco, che mi chiede se mi va di collaborare con una rubrica.
ci conosciamo da anni, Ettore e io.
fu una delle prime persone che conobbi di quel mondo che orbitava intorno ai fumetti. fumetti che venivano letti da queste persone e di cui parlavano chirurgicamente. LoSpazioBianco, tra i primi, fu quella rivista digitale che questi fumetti te li faceva anche conoscere. e, soprattutto, ammirevole e ragguardevole, parlava di tutte le forme del fumetto e non solo quelle di cui conveniva parlare, quelle che erano sulla bocca di tutti, e lo faceva senza influenze e privo di strizzatine d’occhio.
appassionati naturalmente, nessuno ti paga per leggere fumetti e portare il verbo oltre quelle vignette, non almeno in italia. LoSpazioBianco lo ha sempre fatto con quella passione e quella giusta dose di criticità onesta e sagace con approfondimenti anche intelligenti. insomma, un sito tra i più belli e i più completi. avete presente immagino quei siti tipo la gazzetta.it, nei quali scorri le notizie e non ci capisci un bene amato, ecco, LoSpazioBianco è, al contrario, uno di quei siti nei quali hai voglia di spulciare, di aprire le pagine, di leggere gli articoli come quando noi donnine andiamo da Zara nel periodo dei saldi (ma anche nei giorni normali). è un sito tutto da scoprire e che si è scoperto nel tempo perché capire la strada da percorrere non è poi così semplice e automatico. ha provato spesso a raddrizzare la mira, cercando di trovare una sua dimensione e una sua personalità.
oggi ci è arrivato, anni e anni dopo, con una sua struttura e le sue rubriche: preziose, interessantissime, diverse e non banali.
e una di queste è la mia, questo MabelMorriRacconta che ogni terzo lunedì del mese, da gennaio a giugno, racconta a modo mio due fumettiste, due sceneggiatori e due disegnatori, romanticamente, se vogliamo, abbinati a una mia visione di ciò che ho conosciuto e vissuto e, soprattutto, osservato. sono una di quelle persone di cui non ti accorgi, che spesso sta nell’ombra e osserva, osserva ogni più piccolo movimento, gesto, espressione. che detta così fa paura perché sembro tipo una stalker. e, mettiamola così, non stando dietro colonne o muri nel buio pesto, mi è capitato di conoscere gli autori di cui scrivo e disegno e quel poco vissuto con loro o vicino a loro mi è bastato per creare i MabelMorriRacconta. Continue reading
mabel morri racconta
la rubrica “mabel morri racconta” anche sul blog “una parte di cielo”
mabel morri racconta: diego cajelli
mabel morri racconta: bianca bagnarelli
l’eleganza delle caricature di franco bruna
franco bruna ha unito uno stile realistico alla canonica idea di caricatura, creando un suo vero e proprio segno e marchio di fabbrica.
esistono quei disegnatori che hanno il dono di avere un preciso segno distintivo: tipo il modo di disegnare le mani, o i nasi, o dettagli che ai più sfuggono, o linee caratteristiche che fanno dire appena si vede un loro disegno “questo è franco bruna!”.
franco bruna aveva questa capacità. Continue reading
il fumetto d’avanguardia di gianni de luca
in un’epoca editoriale nella quale si pubblicano valanghe di fumetti, nemmeno la metà riescono a sopravvivere oltre l’anno solare e vengono seppelliti da altri effimeri fenomeni, per poi essere lasciati impolverare a loro volta negli angoli più bui delle librerie.
il che genera qualche riserva sulla scuola di pensiero che fomenta il mio “demone”, ossia considerare il fumetto un’arte alta e quindi i libri che meritano davvero una pubblicazione e che diventano i libri indimenticabili, per non dire fondamentali.
purtroppo non vivo in un mondo ideale nel quale l’arte è arte e come tale viene considerata.
purtroppo vivo in un mondo caotico che dà alle stampe qualunque cosa, saturando il mercato e quando esce davvero un libro e un fumetto (che meritano persino la definizione) vengono soffocati da un meccanismo malato e poco funzionante.
ora, di libri piacevoli ne sono usciti, certo; è innegabile che la qualità visiva si sia evoluta e così anche libri con storie che qualche anno fa non si sarebbe mai avuto il coraggio di pubblicare.
probabilmente sono strana io e sicuramente anticonformista, eppure guardo la mia libreria che straripa di libri e fumetti e osservo le coste colorate e l’occhio cade sempre lì.
sui fumetti di gianni de luca. Continue reading