Com’è la mostra su Manuele Fior a Genova

La mostra a Genova dedicata a Manuele Fior al Museo Luzzati al Porto Antico di Genova è, semplicemente, splendida.

Le luci del Comunale di Chiavari erano già accese a metà mattina.
Il cielo da scuro – per via delle piogge di questi ultimi giorni – si è aperto in un manto azzurro splendido.
Arrivati a Genova, la temperatura era mite e la passeggiata sul Porto Antico sferzante ma piacevole.
Un giro, tante chiacchiere, quella leggerezza da festa di quando si appara realmente il tempo libero.
La giornata ha un’ultima tappa: il palazzo Luzzati e la mostra di Manuele Fior.
La parte di famiglia di Ila che era con noi non lo conosceva: ai bambini è piaciuto molto, anche se – mi sono accorta appena entrata nelle suggestive sale del museo – forse per Fior è un po’ presto.
Definire questa mostra meravigliosa è dire poco: Manuele Fior si conferma uno degli autori italiani più bravi, colti, raffinati del nostro panorama.
Visivamente mostruoso, le tavole de “L’intervista” sono di una bellezza svilente per chi le guarda e tenta di fare lo stesso mestiere.
Le illustrazioni poi aprono un altro mondo, un altro percorso che le didascalie che accompagnano le teche e i quadri con le parole dell’autore, spiegano bene e danno una prospettiva efficace sulle sue intenzioni.
Ora è buio.
Dal balcone vedo uno scorcio del Comunale; intorno è tutto illuminato.
Ma ho negli occhi ancora le pennellate di Fior, e una gran voglia di riprendere a lavorare per migliorarmi ancora.

 

Di seguito, alcune foto per ricordo:

Dettaglio di una vignetta da “La signorina Else”, fumetto edito da Coconino Press/Fandango.

Tavola da “L’intervista” (Coconino Press/Fandango), che lascia senza fiato per la bellezza.

Dettaglio da “L’intervista” sul numero di tavola e i dialoghi scritti sotto.

Nell’illustrazione in alto sotto il lucernario Philip Roth.

Cesare Pavese.

Altre illustrazioni lungo il corridoio.

Copertina del disco di Federico Fiumani “Concrete Music” e utilizzata anche come copertina del libro “Cleopatra va in prigione” di Claudia Durastanti edito da Minimum Fax.

Copertina del disco dei Diaframma “Siberia, reloaded 2016”, illustrazione per la quale Igort scrisse a Fior di aver raggiunto un’apice di sintesi notevole in un commento su Facebook.

(Tutte le foto sono scattate al Museo Luzzati con il mio scalcagnato Iphone5c)

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