Cinque giorni in Svizzera in agosto.
Cinque ricordi. Più uno.
Questo è il primo.
Diario svizzero 01.
Nei primi mesi di questo 2017 diversi siti e/o blog che seguivo iniziarono a chiudere uno dietro l’altro. Da quelli calcistici a quelli di cultura, ciclicamente ne annunciarono su Twitter i dubbi, i motivi e le decisioni: per crescita (404 page not found, da universitari a lavoratori, con tutto ciò che il cambio comporta), per semplice fatica (Valderrama), per cambi redazionali (molti di Prismo sono passati in blocco a Il Tascabile).
Tutti a fronte di cambiamenti imminenti, improvvisi o semplicemente fisiologici fino a un rendersi conto di qualcosa che era già accaduto.
Il cielo stesso in questo agosto a cavallo della settimana che gli italiani aspettano da Natale – aspettano nel bene e nel male -, appare come un mutamento continuo.
Su uno di questi siti, Prismo, Cristiano De Majo, redattore di Rivista Studio, si misurava con racconti meravigliosi, dai titoli semplici (date), in periodi precisi dell’italica gente su autostrade, cavalcavia, asfalto e speranze – spettati e di esse – di vacanze rigeneranti.
A ogni modo, non ho idea se in rete si trovino ancora questi racconti, ma questo cielo me li ha fatti tornare in mente.
E mi ha fatto venire voglia di rileggerli.
(Foto scattata in zona Lodi, Lombardia)