fermatevi un attimo e ascoltate.
ascoltate la musica osservando il mondo e la bellezza che ogni giorno ci è intorno e che non riusciamo a vedere presi dalla quotidianità. osservatene la purezza e distaccatevi dalla bruttura dell’ufficio. distaccatevi anche da voi stessi, quelli razionali, e fatevi trasportare in lande soleggiate che poi sono ciò che c’è dentro ognuno di noi.
fermatevi.
e rilassatevi.
un attimo.
non è una vita.
potrebbe esserlo, ma non sempre lo è.
quando le pareti cerebrali pulsano per lo sforzo della giornata, quando si vorrebbe avere solo un momento per respirare.
era una bella giornata di sole e io stavo viaggiando su un treno AVE della renfe da Santiago di Compostela a Madrid. sui treni AVE della renfe passano nel corridoio tra i sedili tipo delle hostess con non solo il carrellino delle bevande ma anche uno che distribuisce auricolari. in basso a ogni sedile c’è tipo una radio e si può scegliere se ascoltare musica o il film che proiettano i televisori che pendono al centro del vagone, rispettivamente due per ogni otto sedili. io osservavo Santiago allontanarsi, riconoscevo ancora un poco il paesaggio duro e rude della Galizia e del cammino che mi stavo lasciando alle spalle e per il quale non mi sarei più voltata indietro. avevo scelto il canale 7, quello delle colonne sonore. non avrei mai creduto che mi sarei ascoltata ennio morricone, yann tiersen, nicola piovani e altri compositori su un treno AVE della renfe. e nemmeno che le quasi sette ore di viaggio tra Santiago e Madrid mi sarei goduta così tanto Rush di Ron Howard, il film sulla rivalità/amicizia tra Niki Lauda e James Hunt. probabilmente, se avessi filmato quello che vedevo montando poi la musica, tutto avrebbe un altro significato. ma difficilmente le sensazioni di quel momento sarei riuscita anche solo a descriverle tra queste righe. e poi, comunque, ognuno vive il suo cammino in maniera differente. anche quello della vita.
ecco, bambini di tutto il mondo.
fermatevi un attimo e ascoltate.
Non potevi scegliere un brano migliore…buon rientro alla “normalitá”