ti sono piaciuti così tanto che ti ricordi esattamente in quali cinema (cinema che peraltro non esistono più) della tua città li hai visti per la prima volta.
ti sono piaciuti così tanto che hai aspettato l’uscita del dvd per comprarlo e rivederlo.
ti sono piaciuti così tanto perché raccontavano di personaggi che avevano la tua stessa età e sono un po’ cresciuti con te.
poi, dieci anni dopo, anno più anno meno, sono arrivati loro. i sequel.
di norma, i sequel nascono sulla scia del boom, sperato o insperato che sia (un mistero prevederlo, il successo) di un film o di un libro o anche di un fumetto e, di norma, escono in un tempo relativamente breve per affossare il bel ricordo che quella primissima visione aveva lasciato.
del perché alcuni sequel escano a prescindere da questo boom, e per di più dieci anni dopo, io la ragiono semplicemente così. è perché sono, in questo caso, film indipendenti che con il tempo sono diventati “cult”, ma che rimangono indipendenti, come allora, e rimangono opere dell’artista ed è solo una necessità dell’artista stesso (attore, regista o sceneggiatore che sia) riprendere i personaggi e ridare loro nuova vita. può essere che siano rimasti dentro, può essere che si abbia bisogno di “completarli” per chiudere definitivamente con loro, può essere che li si è amati così tanto che bisogna chiudere il cerchio, per poi lasciarli finalmente andare.
per chi non scrive, per chi non ha quella mente che viaggia oltre qualunque cosa, per chi osserva il mondo e ne ascolta ogni più piccolo dettaglio avendo ispirazione anche solo dalle prime foglie bagnate nel momento in cui inizia a piovere, forse è difficile capire questa esigenza. e non per discriminazione, ma perché si è fatti l’uno in modo diverso dall’altro. e va bene così.
al tempo stesso, per gli artisti esistono queste necessità.
tre film dunque che io, io in questo caso, ho amato personalmente e di cui anche i sequel mi hanno riempito il cuore. Continue reading