io, te e cinque dollari

Unknown

“Non ci serve altro.
Un paio di paglie, due caffè e un po’ di conversazione.”
È quello che dice Troy a Lelaina, passeggiando per consolarla dopo una litigata con l’amica Vickie e illustrandole il percorso da quanti lavori era stato licenziato.
Era il 1994 quando sugli schermi dei cinema indipendenti veniva proiettato quel gioiellino di Reality bites (per noi italiani “Giovani, carini e disoccupati“), prima regia di quel Ben Stiller che poi avrebbe avuto ben altro impatto nella cinematografia americana.
E oggi che sono passati vent’anni da allora, è uno di quei film che è cresciuto con noi e che, a riguardarlo per la milionesima volta, ricorda indelebilmente come eravamo e fa sospirare vedendo come siamo diventati. Continue reading

i film che hai visto cinquecento milioni di volte e che quando li becchi in tv un sabato piovoso te li riguardi come fosse la prima volta

pioggia
non è necessario che sia freddo o che piova. può capitare anche durante l’estate, anzi spesso durante l’estate. e sono quei film che, dopo aver visto la razione quotidiana di studiosport durante la pausa pranzo, si fa un accenno di zapping mentre si beve il caffè prima di schiacciare il tasto rosso dell’off. e succede allora, drammaticamente (perché hai da matitare dieci tavole) che becchi uno di quei film. inizi a guardarlo, ti dai il tempo del caffè ma il caffè finisce e ti dici: solo questa scena e poi spengo, ma non spegni e, facendo saltare tutti i piani, ti ritrovi alle 17 che te lo sei visto tutto e il tuo programma è andato a puttane. il fatto di disegnare come lavoro implica anche che ci si gestisce il tempo, quindi se un pomeriggio salta, lo rimedi la notte eventualmente. ma tant’è. quel film lo riguardi come fosse la prima volta. e ti piace sempre. come la prima volta. Continue reading