Una foto di acqua per ogni mese estivo: settembre.
Doveva accadere.
Tanto è ciclico, la cantavano anche i Righeira. L’estate sta finendo, il che ogni anno è un lutto e pare sempre di essersela goduta troppo poco.
Doveva accadere che le mie adorate espadrillas (calzate poco va detto) finissero anzitempo nel contenitore delle scarpe estive non più idonee a serate che iniziano a essere fresche, un po’ troppo per delle scarpe di corda, in un sabato sera di cena con le amiche in una Jesi festante e piena di gente, e che fossero sostituite dalle più settembrine Clark’s.
Ma in un fine settimana nel quale mi aspettavo pioggia, il sole brilla in un cielo azzurro bellissimo e in una domenica che sa tanto ancora di estate. E allora proviamo il Lungomare di Ponente, il Mameli, una spiaggia libera di sabbia, l’Atollo Beach, che sembra Rivabella e una birra al bar dalla struttura futurista tutta bianca e situazioni da Italia provinciale – di quella bella, folcloristica, quella che non cambia mai, delle famiglie con i pranzi da casa e le tavolate da ferragosto italico -.
Il mare è calmo e l’acqua è caldissima. Due granchietti si muovono tra la sabbia, li seguo, ma li perdo poco dopo.
È settembre, una domenica senza campionato e di motori a Misano.
Ho un fumetto nello zaino e di fronte il mare.
Ancora per poco.