Cinque giorni in Svizzera in agosto.
Cinque ricordi. Più uno.
Questo è il più uno.
Diario svizzero 06.
C’è l’uscita “Lago di Como” con freccia a destra, a fianco di quella per Milano, dritta.
“Quel ramo del Lago di Como”, il famosissimo incipit de “I Promessi Sposi” di Manzoni ha talmente fracassato i maroni a così tanti studenti che per anni queste zone sono rimaste sconosciute agli stessi, preferendo mete di minore memoria scolastica.
Quando ci sono capitata io, lo scorso Natale, sono rimasta piacevolmente colpita dagli stili dei palazzi, dell’urbanistica, del modo europeo di vivere il centro (non so a Como ma da anni quasi tutte le città italiane hanno iniziato ad adottare la politica del parcheggio esterno fuori dal centro, costruendone o riqualificando ciò che esisteva prima), dalle influenze decisamente visibili di periodi storici diversi. È molto bella Como, ma viene mal sopportata purtroppo, almeno scolasticamente.
Noi tiriamo dritto: leggero cambio di programma e allunghiamo un giorno per la Liguria.
Con T. partito, sotto un cielo greve, in una mattina fresca e taaaanto svizzera, siamo ripartite anche noi.
La bottiglia dell’acqua che ho tentato di tenere obliqua tra sedile e vano ha deciso di rotolare a ogni curva: all’ennesima l’ho lasciata giù, sul tappetino. Il dondolio che ne consegue dà la sensazione di una barca lasciata andare al largo, senza possibilità di recupero.
Ma il recupero c’è perché ho sete.
Il cerchietto che uso per i capelli è un laccio nero di una vecchia scarpa da calcio, un laccio mai usato su quegli scarpini: ancora oggi lo uso, è proprio qui, a tenermi le ciocche ribelli e cadenti sugli occhi. Pochissimo calciatori continuano a usare il laccio nei capelli, una volta si trovavano quelli elastici e colorati della Puma. Ne avevo uno azzurro, ma il laccio è più artigianale, e mio, non omologato, non del tutto almeno.
Che poi ieri trasmettevano ben due partite (SuperCoppa Italiana e spagnola, Juve – Lazio 2 – 3 e Real Madrid – Barcellona 3 – 1) mentre io con T., Ila e sua madre guardavamo “Paddington”, interessante film poetico per ragazzi con protagonista un orso.
Il cartello “Italia” è di là, la dogana andata, il Lago di Como è già oltre.
Ferragosto ligure prende il posto dell’hashtag diario svizzero.
(Foto scattata su una rotonda a Bardena, frazione di Chiasso in Ticino, Svizzera)