ciò che ricorderemo di questo mondiale brazil2014 – 4/5

presentazione

qui la prima parte dall’1 al 21.
qui la seconda, dal 22 al 31.
qui la terza, dal 32 al 40.
questa è la quarta, dal 41 al 50.

41. la presentazioni dei calciatori che incrociano le braccia nell’elenco delle formazioni all’inizio delle partite

come in fifa2014 worldcup cioè.
il post twitta una piacevole classifica, io ero talmente abituata al gioco sull’ipad che quasi non ci faccio caso.
l’unico che, a mio avviso, manca nell’elenco del post è cristiano ronaldo. talmente preso da se stesso e dal fare il modello che risulta uno sfigato. troppo sfigato dall’essere persino preso in considerazione. Continue reading

ciò che ricorderemo di questo mondiale brazil2014 – 3/5

presentazione

qui la prima parte dall’1 al 21.
qui la seconda, dal 22 al 31.
questa è la terza, dal 32 al 37.

32. james rodriguez e la cavalletta gigante

la colombia ai quarti contro un uruguay (e poteva esserci l’italia, argh!) improponibile. e non era certo per la mancanza del cannibale suarez.
james segna una rete stupenda e
il post su twitter titola: da dove salta fuori james rodriguez?
il fascino dei mondiali. giocatori sconosciuti che diventano eroi in novanta minuti.
nei quarti contro il brasile, i giornali (per scrivere qualcosa) mettono a confronto james e neymar, le due stelle, come se giocassero solo loro. paradossalmente, non vince nessuno dei due, entrambi fuori dal mondiale: il primo a fine partita piange come un bambino abbracciato da david luis e dani alves, il secondo piange sulla barella.
e la cavalletta gigante verde come un prato inglese che vola e si ferma sulla manica destra di james dopo aver segnato il rigore del 2 – 1. gli starà incollata per tutta la corsa fino a centrocampo, prima di volare via. Continue reading

ciò che ricorderemo di questo mondiale brazil2014 – 1/5

presentazione

i ricordi sono sempre preziosi e, soprattutto, molto personali. la psicologia ci insegna che esistono sì la memoria breve e a lungo termine ma anche quella storica (che è comune a tutti; anche se lo hanno rimesso a posto, noi non lo vediamo e, per esempio, l’orologio alla stazione di bologna per chi lo ha vissuto sarà sempre fermo alle 10,15 così come ci ricorderemo sempre dove eravamo la sera della finale del mondiale in germania nel 2006 vinto dall’italia o il giorno di QUEL 11 settembre). di memorie ce ne sono tante altre, ma tutte ineluttabilmente influenzate da ciò che proviamo in quel dato momento in cui fotografiamo l’immagine nella nostra mente e che rimane indelebile nel tempo.
eventi come i mondiali, a prescindere che piaccia o meno il calcio, rendono comune la memoria storica. Continue reading