immagina una mattina di sole a nizza: due serie a fumetti che comprerei

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Immagina che.
Immagina una mattina di sole, a Nizza.
Ti svegli, un occhio mezzo aperto e quell’abbraccio caldo del torpore da letto ancora sul corpo, apri la finestra e l’aria fresca e mediterranea di Nizza che soffia piano dentro la camera, sulle lenzuola sfatte e sul tuo pigiama stropicciato addosso.
Caffè obbligatorio con la moka che ti sei portato dall’Italia (perché la mamma ti prepara sempre le cose fondamentali da portarti oltre quando torni nella casa dove sei cresciuta), la scorsa ai siti che ti fanno svegliare lentamente, il secondo caffè, la sigaretta, una scorsa all’oroscopo della Gazza, fino a che l’acqua e il sapone lavano le belle impurità notturne, tocca svegliarsi perché c’è un bel sole e inizia ufficialmente la giornata, c’è questa aria frizzante delle giornate di inizio autunno quando il sole è ancora caldo e non è ancora freddo. Continue reading

cinque libri (più uno) che si finge di avere letto e di cui non c’è traccia nella propria libreria, qualora ce ne fosse una in casa

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Tempo fa, annoiandomi sui social, scorrevo gli account seguiti: molti di questi sono blog o siti che trattano di narrativa e fumetto.
Simpatici o che se la tirano troppo, tanti di questi avevano condiviso la classifica dei venti e dieci (per renderla più breve) libri che tutti fingono di avere letto e che non lo hanno mai fatto. La classifica è stata stilata dal Telegraph, storico giornale britannico, per cui i titoli sono ovviamente colonne e classici della letteratura di lingua inglese.
E se questo link è stato condiviso così tante volte, qualche aspetto su cui argomentare ce l’ha. Continue reading

sputa tre volte

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Eccoti qui.
In una mattina dall’asfalto accecante dopo la pioggia violenta e torrenziale della notte, la sigaretta che fumo alla finestra dopo il caffè mi fa scoprire una brezza fresca, dalla primavera impellente, dietro l’angolo.
Eccoti qui. Atteso, desiderato, cercato. Sei qui. E aspetto che mi chiami. Continue reading

il punto di rottura

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Quando la Hop! Edizioni mi scrisse una mail proponendomi la partecipazione alla raccolta di fumetti “La fine dell’amore” mi mandò anche la lista dei disegnatori e disegnatrici che avevano già risposto affermativamente al progetto. Quando lessi i nomi di Marco Kazzemberg Galli e Aka B dissi subito di sì, pensando e quando mi ricapita più di apparire in un libro a fumetti insieme a loro? L’idea di esserci insieme a loro fu motivo di grande onore, lo ammetto e lo scrivo serafica. Con Ausonia invece era diverso: ci si conosce, da quella chiacchierata a un lontano Cesena Comics a una mia presentazione a un BilBolBul in una Bologna innevata, a un’altra presentazione, la sua, a quel bel Circolo dei Malfattori oggi purtroppo chiuso. E altre occasioni, sempre belle. Continue reading

Tre libri che chiederei in regalo ai miei genitori se avessi oggi sedici anni (ma che naturalmente avrei scoperto tardi e che comunque non avrei letto a quell’età)

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Ho avuto sedici anni nel 1991. In quell’anno iniziava la Guerra del Golfo, c’era l’ultimo congresso del PCI a Rimini, Riccardo Cocciante vinceva Sanremo con “Se stiamo insieme” (ci sarà un perché, ancora oggi tormentone) e Sabrina Salerno e Jo Squillo risvegliavano l’imbolsito pubblico dell’Ariston con “Siamo donne”, moriva Freddy Mercury. E i libri? Si andava di classici, perché la narrativa per ragazzi erano ancora i romanzi di Jack London e Mark Twain. E se avessi oggi, nel 2015, sedici anni?

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čuvaj se, abbi cura di te

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Il romanzo è qui accanto a me, sul divano. Non ho ancora finito di leggerlo, mi mancano ancora settanta pagine. “Venuto al mondo” della Mazzantini mi osserva nella sua copertina verde dell’arredamento di una camera da letto e pesci rossi saturi nella grafica da photoshop, pugni arancioni nella luce a effetto che sono come il libro.
Sono nella mia fase italiana, ovvero leggo solo romanzi di scrittori italiani, ne finisco uno e ne inizio un altro, ma rigorosamente italiani. E so che ogni volta che prendo in mano un romanzo della Mazzantini devo aspettarmi Continue reading

tipo recensione de “L’opera struggente di un formidabile genio” di Dave Eggers come potrebbe scriverla lui

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LO VEDETE? LO VEDETE QUEL QUADRATINO LASSU’ CHE SPUNTA SOPRA LA MIA SPALLA DESTRA? spunta così, in una prospettiva che non avrei mai pensato riuscisse, un po’ perché non sapevo affatto che ci stavano immortalando, un po’ perché non pensavo che si vedesse che stavo leggendo un libro su un materassino a mollo fino alla pancia nell’acqua trasparente dell’insenatura di Portic, una spiaggia del parco naturale di Kamenjak in Istria. Kamenjak è praticamente la punta dell’Istria, disabitata, e l’ultimo paese è Prematura per cui molti confondono quel triangolo bucolico con lo stesso nome. Io sono quella seduta e più o meno galleggiante sul materassino azzurro, con indosso il mio costume rosso che ovviamente non è di quelli che compri abbinati. Credo di essere una campionessa nello sport del dividere costumi abbinati. Li spezzo sempre, e probabilmente l’ultima volta che ne ho portato uno così come la casa madre lo aveva cucito, è stato quando ancora mia mamma mi guardava a vista in spiaggia a Rimini. Poi, con la consapevolezza e il crescere è stato l’oblio. Il decidere e la libertà di potersi vestire da sola mi hanno portato a indossare ancora oggi, all’alba dei quaranta, la salopette e le espadrillas, chiaramente per immensa gioia della mamma. Continue reading