Prende forma

“Volevamo Essere Le Spice Girls” è il mio nuovo romanzo a fumetti.
E prende forma.
Intanto, intorno, la vita.

SkySport3 sta trasmettendo gli ultimi 2,45 minuti del quarto quarto della finale di EuroBasket femminile tra Spagna e Francia.
Ha vinto la Spagna. Ma hanno la Torrens e la Cruz e probabilmente (come oltralpe) una programmazione di investimenti statali per educare le nuove generazioni a un certo tipo di sport.
Come nel calcio maschile (e relativamente femminile), dall’Euro Under21 perso ai rigori proprio contro l’Italia di Cesare Maldini nel 1996, quando si sono detti: aspetta un po’, siamo sempre lì e non vinciamo mai, vediamo di rimediare. Lo hanno ampiamente dimostrato quello che sono riusciti a fare: due Europei e un Mondiale (Sudafrica 2010) e una Spagna di fenomeni che ha fatto la storia. Così con la Spagna femminile e maschile di basket.
Mi autocito da “Cinquecento Milioni di Stelle”: c’è sempre un’origine delle cose.
Il tavolo sul quale disegno praticamente da sempre (ci sono foto di me e mia sorella infanti, ancora prive della consapevolezza di essere bipedi immortalate sotto lo stesso identico tavolo, un pianale di legno bianco che andava a chiudersi in mobile degli anni ’70 chiamato “Cubotto”) ormai ha qualche cicatrice, come qualche taglio da cui si scorge del legno vivo. Lo si vede in basso a sinistra, una virgola di legno scuro, onorevole prova di fedeltà quarantennale.
Le lettere si stanno formando: intanto la P e la I, a formare un gruppo di amiche, Bibi e Miriam, in tempi diversi.
“Volevamo essere le Spice Girls” prende forma.
Domani ultimo giorno di studio e mercoledì via, con il primo capitolo che andiamo a finire.
Nel mentre, in differita, festeggiano le spagnole.

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